la Prevalenza e la morfologia del muscolo vasto mediale obliquo in cadaveri umani

Fondo: Il vasto mediale (VM) muscolo è stato descritto come composto da due divisioni separate: il vasto mediale longus (VML) prossimalmente e il vasto mediale obliquo (VMO) distalmente. Il VML è segnalato per contribuire direttamente all’estensione del ginocchio, mentre il VMO fornisce la stabilizzazione mediale della rotula durante l’estensione del ginocchio., Nonostante la prevalenza della letteratura che descrive la morfologia e la funzione del VMO come muscolo individuale, esiste pochissima letteratura che in realtà conferma l’esistenza del VMO come un muscolo separato e distinto dal VML. Lo scopo di questo studio era esaminare un campione sufficientemente ampio di cadaveri umani per quantificare e comprovare l’esistenza del VMO come un muscolo separato e distinto dal VML e stabilire un parametro statistico rappresentativo di una popolazione adulta normale.,

Metodi: Trecentosettantaquattro arti inferiori del cadavere umano adulto sono stati sezionati, esponendo l’intera coscia anteriore dalla colonna iliaca anteriore superiore al tubercolo tibiale. L’esame dei cadaveri comprendeva la misurazione goniometrica degli angoli della fibra del VML e del VMO, la determinazione dell’esistenza e della posizione di un piano fasciale e la determinazione dell’angolo massimo della fibra VM in tutti i campioni di cadaveri. Sono state eseguite statistiche descrittive su tutte le misurazioni dell’angolo della fibra e sulla frequenza della presenza del piano fasciale., L’analisi della varianza è stata eseguita sull’angolo massimo della fibra VM tra i muscoli con e senza un piano fasciale definitivo. I test di affidabilità Intrarater sono stati eseguiti su tutte le misure per garantire l’affidabilità e aumentare la validità di tutte le misure prese.

Risultati: Un parametro statistico per l’aspetto delle funzionalità VMO come originariamente definito è stato impostato al 21,65% del campione. Non esistevano differenze statisticamente significative nell’angolo massimo della fibra VM tra i gruppi che dimostravano la presenza o l’assenza di un piano fasciale VM., Nessuno dei cadaveri possedeva un foglio aponeurotico di epimysium che separava anatomicamente il VMO dal VML.

Conclusioni: Questo studio supporta ricerche precedenti che riportano una differenza nell’orientamento delle fibre tra le fibre VM prossimali e distali; tuttavia, contrariamente alle affermazioni nella letteratura pubblicata, il VMO non sembra essere una struttura anatomicamente separata dal VML inerente a tutta la popolazione umana. I risultati di questo studio non supportano il concetto che il VMO e il VML esistano come strutture anatomicamente separate in un campione di cadaveri umani.

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